domenica 13 luglio 2014

Il grano del bastimento planato sugli scogli di Chianalea

SCILLA. Non era la prima volta che un bastimento andasse a sbattere tra gli scogli di Chianalea. Era già accaduto nel 1848 quando un vascello genovese violò la possente roccia di Piana delle Galee. Allora il porto non era stato ancora costruito e quella insolita circostanza portò l’Amministrazione comunale a sollecitare, ancora una volta, la realizzazione del molo. Questa volta, a distanza di oltre 70 anni e con il porto oramai ultimato, il naufragio lasciò tutti sorpresi. Siamo agli inizi degli anni Venti del secolo scorso, il mercantile con le stive piene di grano sfugge al governo della plancia di comando. La nave, oramai preda dei marosi, si abbatte sugli scogli di Chianalea, proprio davanti la casa della maestra Giordano, dove ora è ubicato il ristorante ‘Il Casato’. Si racconta che l’impatto fu tremendo tanto da tranciare in due metà lo scoglio posto sotto l’abitazione dell’insegnate. Quest’ultima, donna colta e impareggiabile educatrice, certamente non difettava d’altruismo e di spirito d’iniziativa. Dopo i primi momenti di comprensibile panico, l’energica maestra scillese si diede al salvataggio dell’equipaggio. L’impegnativa opera volontaria di soccorso colpì profondamente i marinai, i quali donarono alla maestra Giordano due collane di corallo rosa (una ancora gelosamente custodita dalla figlia Nella Sisca). Intanto, a seguito della collisione, il grano era stato catapultato sugli scogli. Gli anni successivi al primo dopoguerra non erano certamente facili per l’intera nazione. La profonda crisi si acuì, in concomitanza con una gravissima recessione economica europea. Il momento di grande difficoltà non risparmiò Scilla e gli scillese, tanto da determinare una agitazione popolare. Gli scillesi insorgono contro il carovita e le ristrettezze alimentare. Ad innescare la miccia, fu la decisione del Commissario prefettizio di razionare il pane. I cosiddetti ‘Fatti di Scilla’ che culminarono con l’assalto al Municipio e conseguenti corpo a corpo con le forze di polizia, finirono in Tribunale dove una trentina di scillesi, appartenenti alle più svariate classi sociali, furono giudicati e assolti. Quel grano finito sugli scogli di Chianalea, dovette apparire agli scillese come un segno benevolo della Divina Provvidenza. E allora tutti tra le rocce a raccattare le ‘celesti’ graminacee.