giovedì 19 giugno 2008

1906, quando le Ferrovie dissero no al Regio Commissario Straordinario

Il 24 febbraio 1906, il Regio Commissario straordinario del Comune di Scilla, Conte Caracciolo di Sarno Cavalier Giuseppe, attraverso una delibera redatta con l’assistenza del segretario comunale Felice Sisinni, fa “voto per la fermata qui del treno diretto delle ore 13 da Napoli a Reggio Calabria”. Tra i motivi che hanno indotto il Regio Commissario a formulare la richiesta, definite dallo stesso “giustificatissime” le problematiche inerenti il commercio locale. Il Conte Caracciolo così scriveva: “viste le moltissime domande inoltrate dai cittadini di Scilla e specialmente dai commercianti che giustamente domandano affichè il treno ferroviario proveniente da Napoli e diretto a Reggio Calabria abbia qui una fermata considerando che le ragioni addotte meritano di essere accolte perché interessano assai così il commercio locale, come gli interessi privati in generale di questi abitanti, massimamente ora che il bisogno è più urgente”. Il Regio Commissario quindi delibera “di fare istanza all’Illustrissimo Capo della provincia affinché con la sua autorevole parola ed il più sollecitamente possibile venga esaudito il desiderio in merito ad ottenere che il treno delle ore 13 proveniente da Napoli e Reggio, abbia qui una fermata d’un solo minuto”. Quella proposta di fermata “d’un solo minuto” fu respinta dalla Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato che il 24 marzo dello stesso anno, attraverso una lettera indirizzata al prefetto di Reggio così giustificava la propria decisione. “Il treno diretto 5, è stato istituito allo scopo di favorire le grandi comunicazioni fra il Continente e la Sicilia, per cui è necessario che la sua marcia non venga aggravata assegnandogli le fermate alle stazioni secondarie, tento più che l’orario del treno stesso è già alquanto ristretto. Si osserva anche che Scilla fruisce già della fermata dei treni diretti 2 e 3, mentre altre stazioni d’importanza analoga, che pure hanno richiesto la fermata di qualche treno diretto, ne sono affatto prive, per cui questa Direzione Generale si trova nell’impossibilità di accogliere la domanda avanzata dal R. Commissario di Scilla”.

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