lunedì 22 ottobre 2007

FRANCESCO VITA: esimio chirurgo in divisa

Francesco Vita nasce a Scilla il 19 gennaio 1926 da Raffaele e Rosina Liperoti. Frequenta le Scuole Elementari sotto la guida della maestra Grazia Giordano, prosegue gli studi delle Scuole Medie Inferiori e Ginnasiali presso l’Istituto Salesiano “Don Bosco” di Messina ed in seguito di Torino; a causa della guerra è costretto a rientrare a Reggio Calabria, conseguendo la maturità presso il Liceo Classico “Tommaso Campanella”. Iscrittosi al corso di laurea di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Messina, nonostante i primi anni siano difficoltosi per la persistenza del conflitto bellico mondiale, il 30 Marzo 1951, ad appena 25 anni, consegue la laurea in Medicina e Chirurgia; si abilita nel medesimo Ateneo all’esercizio della professione di Medico Chirurgo.
Nel 1951 svolge il servizio di leva a Firenze presso la Scuola di Sanità per Allievi Ufficiali Medici e nello stesso anno, in data 28 novembre 1951, supera il corso di Igiene Pratica per Ufficiali Sanitari presso l’Università degli Studi di Firenze. L’1 gennaio 1952 ottiene la prima nomina a sottotenente di complemento del Servizio Sanitario (ruoli Ufficiali Medici) ed in data 14 gennaio 1952 presta giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana all’Ospedale Militare di Udine dove viene chiamato a prestare servizio.
Negli anni successivi svolgerà intensa attività di Chirurgia (oltre 500 interventi nel solo primo anno) comprovata dai registri operatori dell’Ospedale Militare di Udine; nel corso di questo servizio effettuerà personalmente un delicato intervento chirurgico a cui seguirà un’importante pubblicazione per la Chirurgia Generale di quegli anni: “Cisti da Ansa di Braun esclusa” (1953).
Nel 1952 pur risultando vincitore di concorso per Medico Condotto bandito dalla Prefettura di Reggio Calabria, rifiuta l’incarico avendo ormai intrapreso la carriera militare.
In qualità di Ufficiale Medico dell’Esercito, dopo breve permanenza alla Scuola Allievi Ufficiali di Pubblica Sicurezza di Roma, il 25 marzo 1954 viene nominato con parità di grado Ufficiale Medico del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza (oggi Polizia di Stato) ed assegnato al Gruppo di P.S. di Gorizia.
Ottiene l’avanzamento di grado a tenente medico e viene trasferito a Trieste come dirigente del Servizio Sanitario della Polizia del “Friuli Venezia Giulia”.
Già capitano medico, il 13 luglio 1960 viene trasferito a Reggio Calabria per dirigere l’Ispettorato 14ª zona.
In quest’ultima sede, frequenta presso gli Ospedali Riuniti “Civico e G. Melacrino” di Reggio Calabria il corso di Elettrocardiografia Clinica, conseguendone il Diploma in data 15 ottobre 1963.
Nel febbraio 1965, gli viene offerto l’incarico di Funzionario Sanitario presso la Direzione Generale dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro le Malattie, rifiuterà anche questo incarico per proseguire la carriera militare.
Effettua i concorsi per l’avanzamento di grado dapprima a maggiore Medico (in data 15 marzo 1969) ed in seguito a tenente colonnello Medico (in data 1 giugno 1972); con questa ultima nomina gli viene affidata la dirigenza dell’Ufficio di 7ª zona Calabria e Campania. Durante tutti questi anni, oltre alle gravose mansioni di dirigenza, controllo sanitario, ispezioni e attività medico legali, svolge delicate e rischiose incombenze affiancando la Magistratura nell’attività fiscale ai pregiudicati, avendo un ruolo determinante nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. In data 02 giugno 1975, sentita la giunta dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone gli conferisce il titolo di “Cavaliere della Repubblica Italiana”. In data 01 gennaio 1978, riportando giudizio di idoneità all’avanzamento, viene nominato Primo Dirigente Medico e promosso con la qualifica di Colonnello Medico. In data 23 giugno 1980 gli viene conferita dal Ministero dell’Interno - Direzione Generale della Pubblica Sicurezza - la “Croce d’oro” per anzianità di servizio. In considerazione di particolari benemerenze, in data 02 giugno 1981 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini gli conferisce il titolo di “Grande Ufficiale della Repubblica Italiana”. Nel corso degli oltre 40 anni di servizio prestati nella Polizia, l’Ufficiale Superiore Medico Francesco Vita è incorso in numerose infermità ed incidenti sul lavoro che gli hanno procurato importanti invalidazioni fisiche che lo hanno costretto a sottoporsi ad interveti chirurgici pur di ottemperare nuovamente ai suoi gravosi impegni istituzionali. Per i numerosissimi servizi d’istituto, per visite fiscali a dipendenti dell’amministrazione, a soggiornanti obbligati, a detenuti o a sorvegliati speciali o loro familiari, per i controlli sanitari agli Ospedali Militari, Caserme e Questure, per la snervante attività di coordinamento ed organizzazione dei sottoposti, per i numerosi interventi alle popolazioni calamitate effettuati anche in elicottero, per i numerosi sopralluoghi di delitti avvenuti in zone impervie, per le migliaia di visite d’arruolamento svolte nei vari Ospedali Militari Regionali ed in ultimo la nomina a Presidente della Commissione Medica della massima Scuola di Polizia di Nettuno, per le conseguenze di intensi e reiterati strapazzi fisici, per i traumatismi da sforzo, per i continui viaggi, per le avversità di clima e ambiente con rapidi cambiamenti di temperatura ed infine per l’aggravamento delle preesistenti invalidità contratte e riconosciute nell’adempimento del proprio dovere, chiede, con istanza presentata al Ministero dell’Interno, in data 20 giugno 1983, di essere dispensato dal servizio per motivi di salute. Il Ministero dell’Interno lo promuove Generale Medico in data 10 febbraio 1984 ed in accoglimento alla sua richiesta, lo dispensa dal servizio. In data 04 gennaio 1988 il Ministero della Difesa, gli conferisce la “Medaglia Mauriziana” al merito di dieci lustri di carriera militare. Collocato a riposo, continua la sua attività di medico di base e, nonostante gli impedimenti fisici lo costringano nel tempo sulla sedia a rotelle, continua a prodigarsi indistintamente per tutti i pazienti mantenendo fede al giuramento d’Ippocrate fino alla sua morte sopraggiunta a Scilla il 13 luglio 1991.
di Raffaele Vita, medico del Suem 118 di Reggio Calabria

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